Introduzione
Il 15 ottobre 2025 la Commissione europea e l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza hanno presentato una nuova Strategia internazionale per una transizione pulita e resiliente, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo dell’Europa come protagonista globale nella transizione verde e nella costruzione di un’economia sostenibile e autonoma.
Si tratta di un documento di ampio respiro politico, che delinea la visione dell’Unione per il prossimo decennio: costruire una sovranità industriale e tecnologica sostenibile, ridurre la dipendenza da Paesi terzi per le materie prime e le tecnologie critiche, e promuovere una cooperazione internazionale basata su regole, reciprocità e rispetto ambientale.
La strategia nasce in un contesto segnato da sfide globali sempre più complesse: la guerra in Ucraina, la competizione con Stati Uniti e Cina, le crisi energetiche e climatiche, la necessità di accelerare la decarbonizzazione e la digitalizzazione. Tutti fattori che hanno spinto l’UE a definire un approccio integrato in cui politica industriale, diplomazia economica e cooperazione allo sviluppo convergono verso un obiettivo comune: garantire la resilienza del continente e contribuire alla sostenibilità del pianeta.
Una strategia su quattro pilastri
Il piano europeo si fonda su quattro assi strategici principali, che si intrecciano tra loro e definiscono la nuova visione di “autonomia cooperativa” dell’UE.
Una visione geopolitica della sostenibilità
La strategia rappresenta un’evoluzione significativa nel pensiero europeo: la transizione verde non è più solo una politica ambientale, ma una politica economica e geopolitica. Investire in tecnologie pulite significa costruire sicurezza e autonomia. Rendere sostenibili le catene del valore significa proteggere i cittadini e rafforzare la democrazia. Collaborare con partner globali significa affermare un modello europeo basato su regole e valori, non sulla competizione senza limiti.
In questa prospettiva, l’UE si propone come ponte tra Nord e Sud del mondo, capace di condividere conoscenze, innovazioni e strumenti finanziari per accompagnare la trasformazione globale. La transizione deve essere un percorso condiviso, equo e inclusivo.
Il ruolo dei territori nella strategia europea
Il successo della transizione pulita e resiliente dipenderà anche dalla capacità dei territori europei di tradurre questa visione in azioni concrete. Le Province, le Regioni e i Comuni sono attori chiave per realizzare gli investimenti, coordinare le politiche locali e coinvolgere cittadini, imprese e comunità.
Molte delle sfide individuate dalla Commissione — riconversione energetica, economia circolare, innovazione industriale, formazione green — richiedono una forte dimensione territoriale. Le amministrazioni locali possono contribuire su più piani:
Per questo la strategia della Commissione parla esplicitamente di inclusione territoriale: la transizione non sarà pienamente riuscita finché non sarà accessibile a tutte le comunità europee, anche quelle più periferiche.
Una transizione da condividere
La nuova strategia della Commissione europea non è un documento tecnico, ma un messaggio strategico e culturale chiaro: la transizione verde e digitale sarà la chiave del futuro dell’Europa solo se sarà cooperativa, inclusiva e territoriale. Non si tratta soltanto di ridurre le emissioni o innovare le industrie, ma di ripensare il modo in cui produciamo, consumiamo, collaboriamo e ci relazioniamo con il resto del mondo.
L’Europa vuole guidare questo cambiamento. Ma per riuscirci, deve costruire un’alleanza solida tra istituzioni, imprese e comunità locali. Il contributo delle Province italiane, con la loro capacità di connettere livelli diversi di governo e di attivare reti territoriali, può diventare essenziale per trasformare questa visione in realtà.
In definitiva, la nuova transizione pulita e resiliente nasce necessariamente nei territori: lì dove le politiche europee si incontrano con le persone, le imprese e i progetti che rendono concreta l’idea di un’Europa più sostenibile, equa e capace di futuro.