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Pubblicata la Guida Erasmus+ 2026, crescono le opportunità per i territori

È online la nuova Guida Erasmus+ 2026

La pubblicazione della Guida Erasmus+ 2026 apre una fase di rinnovata attenzione alle competenze e alla cooperazione europea per istruzione, formazione, gioventù e sport.

Per i territori, e in particolare per le Province e gli Enti locali, si tratta di una finestra strategica. La nuova programmazione spinge verso modelli di sviluppo in cui scuola, imprese e comunità dialogano in modo continuo.

Questo può tradursi in percorsi per rafforzare le amministrazioni, potenziare la qualità dei servizi educativi, creare reti transnazionali e facilitare l’accesso dei cittadini a opportunità di apprendimento lungo tutto l’arco della vita.

La Guida fornisce regole, indicazioni tecniche e esempi utili per trasformare obiettivi locali in progettualità concrete capaci di incidere sul lavoro, sull’inclusione e sulla competitività dei sistemi territoriali.

 

Che cos’è Erasmus+ e quali risultati ha prodotto

Erasmus nasce nel 1987 come programma di mobilità universitaria, ma nel corso degli anni si trasforma in uno dei pilastri culturali dell’Unione europea.

La sua evoluzione nel tempo, che lo ha fatto diventare oggi Erasmus+, ha ampliato lo spettro dei destinatari, estendendo le opportunità non soltanto a studenti universitari, ma anche a enti pubblici, scuole, centri di formazione professionale, educazione degli adulti, organizzazioni giovanili e terzo settore.

In quasi quattro decenni, milioni di persone hanno partecipato a esperienze di studio e tirocinio all’estero, migliorando il proprio profilo professionale e rafforzando un senso di cittadinanza europea basato su incontro, dialogo e cooperazione.

Il programma ha contribuito alla diffusione di innovazioni didattiche, alla crescita delle competenze linguistiche e digitali e alla costruzione di legami virtuosi tra istituzioni educative e sistemi economici locali.

Le sue ricadute non si misurano solo sul piano formativo, ma anche sulla capacità dei territori di affrontare cambiamenti tecnologici e demografici.

 

Struttura, finalità e aree d’intervento di Erasmus+ 2026

Erasmus+ 2026 prosegue la missione di rafforzare la qualità dell’apprendimento e dell’occupabilità, concentrandosi sul miglioramento delle competenze, sull’inclusione sociale, sulle transizioni digitale e verde, e sulla partecipazione attiva alla vita civica.

La struttura del programma ruota attorno a tre grandi aree di intervento: la mobilità per l’apprendimento, la cooperazione tra organizzazioni, e il sostegno allo sviluppo di politiche europee nel campo dell’istruzione e della formazione.

Gli ambiti coinvolti sono molteplici e includono istruzione scolastica e universitaria, formazione professionale (VET), educazione degli adulti, politiche giovanili e sport.

La programmazione 2026 mira a consolidare ecosistemi dell’apprendimento in cui persone di ogni età possano aggiornare le proprie competenze, in particolare quelle digitali, comunicative e legate alla sostenibilità ambientale. L’intero impianto è pensato per connettere l’evoluzione dei sistemi educativi con le trasformazioni dell’economia e della società.

 

Il quadro finanziario: dimensione economica del programma

Il valore complessivo del programma Erasmus+, nella programmazione 2021-2027, supera i 26 miliardi di euro nell’attuale ciclo di programmazione europea, con risorse annuali distribuite sulle diverse azioni previste dalla guida. Per il solo 2026 è previsto un invesimento del programma di oltre 5 miliardi di euro.

Si tratta di uno dei maggiori investimenti dell’Unione nel capitale umano e nei sistemi di apprendimento. Il programma finanzia progetti di mobilità transnazionale, partenariati per l’innovazione educativa, sperimentazioni didattiche, scambi professionali tra insegnanti e formatori, reti tra enti territoriali, università, imprese e organizzazioni giovanili, oltre a iniziative legate allo sport e alla coesione comunitaria.

La logica di investimento privilegia interventi capaci di generare trasformazioni durature nei contesti locali, con ricadute sulla qualità dei servizi e sull’empowerment delle persone.

Per Province e amministrazioni locali, questo significa poter accedere a risorse utili per rafforzare in modo concreto settori strategici come orientamento, transizione scuola-lavoro, innovazione didattica e competenze per lo sviluppo territoriale.

 

Perché per le Province Erasmus+ è un'opportunità 

Per le Province, Erasmus+ può rappresentare un’opportunità e fornire l’occasione per contribuire alla creazione di partenariati  per attivare progettualità che coinvolgano scuole, CPIA, enti di formazione, centri per l’impiego, imprese sociali e associazioni giovanili, oppure guidare azioni che rafforzano competenze tecniche e digitali utili al futuro dei territori.

Nello specifico, le Province possono partecipare a Erasmus+ come:

  • coordinatrici di partenariati territoriali, coinvolgendo reti di soggetti nazionali ed europei,
  • partner di progetti orientati a inclusione, transizione digitale e orientamento
  • enti facilitatori di piattaforme territoriali e reti di competenze.

 

Consigli operativi per le Amministrazioni provinciali:

  • Raccogliere fabbisogni territoriali: competenze necessarie, profili professionali richiesti, settori in evoluzione.
  • Creare partenariati europei stabili: Province e Comuni possono unirsi a reti di regioni e territori con sfide simili.
  • Coinvolgere scuole, centri di formazione, imprese e servizi per il lavoro: Erasmus diventa efficace quando genera ecosistemi locali dell’apprendimento.
  • Integrare Erasmus nei documenti di programmazione.
  • Investire su competenze interne: project management europeo, communication skills, valutazione dell’impatto.

 

Conclusioni

Erasmus+ 2026 può diventare una leva di trasformazione istituzionale, educativa e territoriale perché offre la possibilità di partecipare alla costruzione di ecosistemi per l’apprendimento capaci di migliorare competenze, servizi e promuovere la qualità della vita delle proprie comunità.

La vera sfida è quella di trasformare le linee tecniche contenute nella Guida in visioni condivise e progetti concreti per i cittadini e i territori.

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